Il Parco Naturale Velebit
Il Parco Naturale Velebit
Quanto stiamo parlando della Montagna di Velebit, e tutte le richezze naturali che ha da offrire, sarebbe ingiusto non menzionare il Parco naturale Velebit.
Il Velebit è, guardando dall'aria, un gigantesco bastione di pietra, il confine tra la terra ed il mare. Un insieme di doline carsiche, creste, dirupi, valli, dorsali e vette che attrae con la sua biodiversità e bellezza. Eppure, molti descriveranno questo monte con parole che non hanno niente a che fare con la biologia, la geografia o la speleologia. E diranno che il monte li ha chiamati, e che quello è stato il grido più forte che abbiano mai sentito, provenuto dalla pietra tacita.
Stare sul Velebit significa saltare oltre la propria ombra. E' impossibile, cioè, "vincere" la montagna. Essa sovrasta tutto quello che l'uomo può raggiungere con la sua forza fisica e con la sua abilità. Pure quelli che si sono arrampicati sulle più alte vette del Velebit usano dire che hanno appena iniziato a conoscerlo. Per molti proprio Velebit è il luogo dove incontrano sé stessi in montagna. Un'esperienza della vera libertà e dell'armonia con la natura. La montagna non è soltanto una via di pietra; essa è – la via dell'anima.
Il Parco naturale Velebit è il più importante nodo endemico della flora e della fauna terrestre in Croazia. Sul Velebit sono state osservate 1854 specie della flora, di cui 79 specie endemiche. Proprio per questo, la zona spesso viene chiamata anche il "centro dell'endemismo". I loro habitat sono rocce e bacini nella pendice occidentale del Velebit, grotte e zone lungo i fiumi Krupa e Zrmanja, nonché prati e pascoli montani. La più conosciuta tra le specie endemiche è sicuramente la degeniavelebitica (Degeniavelebitica).
I più rappresentati habitat sono quelli boscosi. Prati e pascoli sono particolarmente importanti perché "custodiscono" la biodiversità. Le faggete con l'ortica morta (Lamio orvalae – Fagetum) sono le più numerose e si trovano nelle zone sotto i 900 metri sotto la montagna.
Oltre gli 800 metri di quota troviamo boschi dinarici di faggio e abete (OmphalodoFagetum). In quota oltre 1000 metri sono presenti faggeti Seslerioautumnalis-Fagetum che crescono su altopiani pietrosi. Da quelle quote fino alle vette ai 1650 metri si trovano boschi submontani di faggio e acero montano (Polystycholonchitis-fagetum). Queste sono le zone coperte di neve, dove vento forte ha piegato gli alberi con il suo peso.
Il monte Velebit è la dimora delle grandi bestie selvagge quali: l'orso (Ursus arctos), il lupo (Canis lupus) e la lince (Lynx lynx), nonché della lontra (Lutralutra).
L'Istituto Ornitologico dell'Accademia Croata delle Scienze e delle Arti ha proposto l'inserimento di questa area nella rete europea NATURA 2000 siccome perfino 18 specie di uccelli soddisfano i criteri richiesti. Qui indifica l'ortolano (Emberizahortulana), il gallo cedrone (Tetraourogallus), la civetta nana (Glaucidiumpasserinum), la civetta capogrosso (Aegoliusfunereus) e il picchio dorsobianco (Dendrocopusleucotos).
Il Parco naturale Velebit, ha anche una storia a parte, quella sotterranea. E' molto interessante sostituire la luce del sole con la luce debole della grotta e i paesaggi sopratterra con quelli sotterranei. Le grotte di Cerovac sono le più grandi grotte in Croazia. Il complesso consiste di 3 grotte, inferiore, mediana e superiore, e finora sono stati esplorati 5,5 chilometri.
Nelle grotte vale la regola "guarda, ma non toccare". La negligenza potrebbe causare un danno inestimabile e irrecuperabile alla stalattite che la natura ha pazientemente "costruito" con il costante gocciolare dell'acqua nel corso di migliaia di anni.
E' meraviglioso entrare nell'antica dimora dell'orso delle caverne (Ursus spelaeus). Siete entrati in una specie di macchina del tempo archeologica e in un istante potete sostituire la vista sulle vette del Velebit e il momento presente con il viaggio nel tempo di trentamila anni fa!
L'orso delle caverne era un vero e proprio gigante. Eretto sulle zampe posteriori raggiungeva tre metri di altezza, e spesso pesava anche una tonnellata. Viveva nell'era glaciale, quando il mondo "sopratterra" del Velebit aveva un aspetto completamente diverso: le vette erano incastonate nel ghiaccio, il livelo del mare era circa cento metri più basso. Dove oggi c'è il mare, allora c'era la terra, le isole erano le vette dei monti, e nei canali pratosi del Velebit pascolavano bovini e cavalli selvatici.
Pure la sala di una grotta ha preso il nome dall'orso delle caverne – la Sala dell'Orso (in croato Medvjeđadvorana).
La Grotta Inferiore di Cerovac, dai locali detta anche Turkaljeva, si trova a circa quindici metri sotto la ferrovia. La lunghezza di tutti i canali finora esplorati nella Grotta Inferiore è oltre 4000 m, mentre la lunghezza del sentiero turistico è circa 700 metri. Dopo circa 800 metri la grotta si divide in due braccia. Uno si estende verso nord-ovest. In quella parte si trova il principale ritrovamento dei resti dell'orso delle caverne - la Sala dell'Orso. L'altro braccio si estende verso sud-ovest e rappresenta il canale primario lungo il quale scorreva l'acqua dal Campo di Gračac (Gračačkopolje) nel periodo quando la grotta aveva una funzione idrogeologica attiva dell'abisso.
Tra la Grotta Superiore e la Grotta Inferiore si trova la Grotta Mediana. Ha la profondità di 92 metri, e la lunghezza totale di tutti i canali è 390 metri. E' un luogo speleologico con molte ramificazioni.
La Grotta Superiore si trova a una trentina di metri sopra la ferrovia. La gente della zona la chiama Grotta di Kesić. Sono stati esplorati 1290 metri, e il sentiero turistico è lungo 700 metri. Anche qui sono state trovate molte ossa dell'orso delle caverne (Ursus spelaeus) e le orme rimaste dal suo movimento nel buio della grotta, i cossidetti "affilamenti dell'orso".
La bellezza delle sale dentro le grotte è sorprendente. Una di loro è chiamata la Sala del Cacciatore Paleolitico e in quella sala sono stati scoperti anche resti di ossa e di punte di ossa umane di interesse paleoantropologico.
Stalattiti, stalagmiti, colonne, tende, getti, cascate e perle di grotta sono affascinanti decorazioni del sotterraneo che non lasciano nessuno indifferente. E quando uscite della grotta, avrete ancora per molto tempo l'impressione di essere "dentro", nel meraviglioso mondo sotterraneo del Parco naturale "Velebit".
L'insenatura di Zavratnica è il gioiello marino del Parco. Nella lista delle più belle insenature dell'Adriatico occupa sempre uno dei primi posti.
Come se un pezzetto del litorale dei mari settentrionali si fosse "smarrito" in Croazia – la forma di Zavratnica ricorda quella di un fiordo, anche se qui non c'erano mai dei ghiacciai. I torrenti gonfi solcarono le pendici del Velebit e uno di tali torrenti semplicemente fu sommerso a causa del sollevamento postglaciale dell'acqua di mare. Così è stata formata la carsica Zavrtnica.
L'insenatura è lunga circa 800 metri. All'inizio del XX secolo fu costruito il sentiero superiore con il belvedere e il passeggio lungo il mare. Più o meno in quel periodo Zavratnica è diventata una segreta residenza estiva dell'elite di Vienna e di Praga.
Per molti questa insenatura è stata una scoperta. Ci venivano noti artisti, scienziati e appassionati del Velebit. Tra loro anche lo scrittore croato Vjenceslav Novak che proprio qui aveva scritto numerose pagine della letteratura croata. L'azzurrità del mare, il grigiore della pietra, lo scarso verde e le ombre dense degli alberi in alcune parti dipingono Zavratnica di colori affascinanti e meravigliosi.
Neanche questo luogo, per la sua bellezza inesplicabile, non ha sfuggito alla leggenda. E la leggenda racconta che avvenne un terribile terremoto e che in una notte furono sommerse tre antiche città romane: Ortopla, Cissa e Lopsica. Dalle città sommerse nacque Zavratnica.
Il Parco naturale Velebit è il luogo dove si può andare su fino alle nubi, e giù nel profondo sotterraneo meraviglioso, perció non perdete l’opportunitá di visitarlo.
Una delle tante leggende sulla bora , scritta in Zoranić "Monti ", la storia di una ragazza giovane e bella , ma arrogante nobile di nome Bora...